Solitamente i motivi che vi possono spingere nella decisione di un distacco dal riscaldamento centralizzato sono molti: tra i tanti, il poter gestire autonomamente il tuo impianto e la possibilità di risparmiare sui consumi.
Non tutti sanno però che, con il decreto legislativo 102/2014 riguardo all’obbligo della contabilizzazione del calore, il distacco risulta una soluzione sconveniente nella maggior parte dei casi per tutti i condomini con impianto di riscaldamento centralizzato: scopriamo insieme il perché.
Il distacco dal riscaldamento centralizzato: cosa dice la legge?
L’articolo 1118 del codice civile afferma che il condòmino può fare richiesta di distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato in qualsiasi momento e senza passare per l’assemblea condominiale: sarà sufficiente una comunicazione scritta all’amministratore del condominio.
In un primo momento potrebbe apparirvi come una soluzione facile e che consenta di risparmiare. In realtà il distacco, alla luce delle nuove norme sul risparmio energetico in vigore, potrebbe non convenire: ed ecco perché.
I lavori di distaccamento non sempre sono tecnicamente fattibili
La norma 1118 del codice civile afferma che il distaccamento è possibile solo se non vi è un aggravio di costi sugli altri condòmini: cosa che si verifica nella quasi totalità dei casi, come afferma la Corte di Cassazione, con sentenza il 30 Aprile 2014.
E non è solo questione di legge: non di rado accade che ci siano dei limiti strutturali che non consentano il distacco dell’impianto o che ne determinano un costo a volte eccessivo.
“Voglio distaccarmi dall’impianto centralizzato, così smetto di pagare i costi di manutenzione”: falso!
Spesso la decisione del distacco è motivata da ragioni puramente economiche e dal fatto di dover sostenere costi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto centralizzato.
Purtroppo, nel caso state valutando il distacco, dovete sapere che il codice civile afferma che il distaccante dovrà comunque concorrere alle spese di di manutenzione ordinaria dell’impianto centralizzato (la sostituzione di componenti e tutti i lavori che consentono la messa a norma). In definitiva, oltre alla manutenzione della tua nuova caldaia, dovrai contribuire anche a parte di quella centralizzata.
Con la contabilizzazione del calore il risparmio è assicurato.
La contabilizzazione del calore sarà ben presto obbligatoria per tutti i condomini. Grazie all’installazione dei termoregolatori in ogni radiatore del vostro appartamento, potrai dire finalmente addio agli sprechi: sarai tu a decidere quando riscaldare il tuo appartamento e in quali orari.
Grazie alla contabilizzazione è stato studiato che, per un appartamento di media grandezza che conta almeno 5 radiatori, si stima un risparmio dei consumi annui pari al 20% con la possibilità di gestire in maniera totalmente autonoma il riscaldamento.
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Conclusione
I tre punti dimostrano come il distaccamento dall’impianto centralizzato non conviene per diversi motivi, il primo di tutto, quelli economici: infatti con l’imminente obbligo per tutti i condomini, di avvalersi della contabilizzazione del calore, si ha un risparmio certo della bolletta e la possibilità di gestire autonomamente il proprio riscaldamento.
dovremo cambiare la caldaia nel nostro condominio. come possiamo richiedere un vostro preventivo?
per la contabilizzazione sono necessarie le tabelle millesimali di riscaldamento? in quali casi devono essere ricompilate tali tabelle?
aspetto un vostro cenno di risposta
grazie stefano iori
Salve Stefano. La risposta è sì, devono essere tutte ricompilate per poter ridefinire meglio le perdite dell’impianto. Se hai bisogno di un preventivo, puoi contattarci a questo indirizzo: info@iservizirgi.it, oppure telefona al numero verde 800 180 629. A presto e grazie per il commento.